Venezia sceglie il suo sindaco

Sarebbero 211 mila elettori veneziani alle urne per la scelta del sindaco. Comunali anche a Cavallino, Dolo, Portogruaro e Torre di Mosto. Tutti gli altri votano per le Regionali. 

VENEZIA. Chiamata alle urne per quasi 697 mila elettori veneziani residenti nei 44 Comuni della provincia. Per l’Election day si vota per le elezioni regionali ma anche per le Comunali, in cinque amministrazioni, e con Venezia capoluogo sotto i riflettori che sceglie oltre al primo cittadino anche i rappresentanti delle sue sei Municipalità. Una overdose elettorale, con schede grandi come lenzuoli per l’alto concentramento di candidati.

Elezioni Regionali Veneto 2015, i candidati

I candidati per le elezioni regionali in Veneto, al momento, sono quindi quattro:
Luca Zaia - Governatore in carica della Lega Nord, è dato in vantaggio da tutti i sondaggi e avrebbe anche potuto vincere in corsa solitaria. A creargli qualche problema è stata però la candidatura di Flavio Tosi in seguito alla spaccatura in Veneto della Lega Nord. Con l'appoggio di Forza Italia, la sua riconferma sembra essere sicura.
Alessandra Moretti - La candidata del Partito Democratico aveva iniziato a coltivare qualche speranza in seguito alla discesa in campo di Flavio Tosi, che sottraeva a Zaia una percentuale di voti non elevatissima, ma significativa. Quanto basta per permetterle di avvicinarsi. Ora che l'accordo tra Lega e Forza Italia è stato trovato, per lei la situazione si fa molto più difficile. Sono ben poche le sue chance di vittoria.
Flavio Tosi - Sindaco di Verona, la rottura con Salvini è avvenuta per l'assoluta mancanza di disponibilità del segretario della Lega Nord ad accettare che Tosi presentasse una sua lista personale, evidentemente primo passo per testare e far pesare il suo consenso personale. La discesa in campo di Tosi, però, non sembra valere più del 5/7%; soprattutto l'alleanza con il Nuovo Centrodestra fa storcere il naso a molti.
Jacopo Berti - Candidato del Movimento 5 Stelle, imprenditore di 31 anni, di sé dice: "Dalla mia parte ho la passione, la determinazione e una certa preparazione giuridica, essendo laureato in giurisprudenza. Mi sono candidato per cambiare questa regione, ormai bollata come il “sistema Veneto”, un sistema fatto di corrotti e corruttori. E’ ora di finirla con i Galan, i Chisso, i Baita, dobbiamo riportare i cittadini nelle istituzioni e l’onestà al centro della politica".
Al di fuori dei candidati principali, segnaliamo anche Alessio Morosin per Indipendenza Veneta, Laura Coletti Di Lucia per la lista "L’Altro Veneto. Ora Possiamo!", infine - firme permettendo - Sebastiano Sartori per Forza Nuova.

Elezioni regionali Veneto 2015: quando si vota

Il Consiglio dei Ministri su proposta del ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha approvato, infatti, in serata, un decreto legge che fissa l'election day e stabilisce che la prima domenica utile è il 31 maggio 2015 per le attese elezioni regionali e amministrative. Rimandata di tre settimane, quindi, la data del voto rispetto alle prime ipotesi di tenere la tornata elettorale per il 10 di maggio. Da notare come il 31 è giorno di ponte, visto che martedì sarà il 2 giugno, festa della Repubblica. Scelta che potrebbe spingere ancora più in alto l'astensione e quindi incidere sui risultati.

Elezioni regionali Veneto 2015: come si vota

Non è previsto il ballottaggio, vince il candidato presidente che prende più voti. Le novità rispetto alla legge elettorale del 2010, promulgate nel gennaio di quest'anno, sono le seguenti.

    • i consiglieri regionali passano da 60 a 49 (oltre al presidente eletto e al candidato presidente miglior perdente); 
    • è introdotto - da ora in poi - il limite di due mandati sia per il presidente che per gli assessori, nonché (in base alle modifiche da ultimo introdotte) per i consiglieri regionali; 
    • gli elettori potranno votare sia per i candidati presidenti, sia per i propri rappresentanti in Consiglio regionale: è data la massima libertà agli elettori, che potranno anche esprimere un voto disgiunto, cioè il voto a un candidato presidente e, contemporaneamente, a una lista a lui non collegata; 
    • in Consiglio regionale non siederanno dei “nominati” dai partiti: è infatti consentita l’espressione del voto di preferenza; 
    • le liste dovranno essere composte in misura eguale da candidati di sesso maschile e femminile, alternati tra loro (50% dei candidati di ciascuna lista dovrà essere di genere femminile); 
    • a livello provinciale, le liste di ogni partito saranno composte da un numero di candidati pari ai consiglieri da eleggere in ogni circoscrizione; è stata però introdotto un correttivo per le Province di Belluno e Rovigo che essendo meno popolose si trovano a eleggere un minor numero di consiglieri. In queste Province il numero di candidati per ogni lista potrà arrivare fino a 5 (in modo da rendere possibili eventuali sostituzioni in caso di dimissioni o impedimenti degli eletti); 
    • a differenza che in altre Regioni non è stata innalzata la soglia di sbarramento: sono ammesse al riparto dei seggi sia le coalizioni (insieme di partiti che appoggiano lo stesso presidente) che ottengono il 5 % dei voti di coalizione, sia le coalizioni composte da almeno un partito (gruppo di liste presentate in più province con lo stesso simbolo) che hanno ottenuto il 3% dei voti di lista.

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