Un momento centrale nella storia del Cristianesimo, uno degli attimi decisivi nella storia spirituale dell’umanità. L’Annunciazione - l’incontro soprannaturale tra l’Arcangelo Gabriele e Maria, gioia della nascita del Figlio e al contempo memento della sua morte, un episodio tra cielo e terra che contempla il mistero dell’Assunzione e quella vita tutta terrena che Maria condividerà con il figlio - è al centro della nuova esposizione progettata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per Mestre, con la straordinaria collaborazione della Scuola Grande di San Rocco.
Dopo il successo della mostra dedicata a Klimt e alla sua Giuditta II, ecco un nuovo intenso percorso - curato da Gabriella Belli e Luca Massimo Barbero - che mette in dialogo capolavori dell’arte antica e icone dell’arte contemporanea, valorizzando soprattutto il patrimonio dei Musei Civici, accanto ad alcune straordinarie opere provenienti da collezioni private e dalle più importanti istituzioni veneziane, generosissime nel sostenere il progetto per la terraferma.
L’Annuncio, per la sua centralità e per il suo significato, è stato tra i soggetti più indagati nella storia dell’arte, e non solo sacra, di volta in volta adattato al gusto e allo stile delle diverse epoche. Così la mostra, ospitata nelle sale del Centro Culturale Candiani - trasformate dal genio scenografico di Pier Luigi Pizzi - ripercorre, dal 14 aprile al 2 luglio 2017, la vicenda iconografica di questo complesso tema e il visitatore viene portato alla scoperta della sua evoluzione storica, in un dialogo tra passato e presente fatto di cortocircuiti visivi ed emozionali.
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