disposti i domiciliari.
"Trasfertista" dello spaccio nelle Dolomiti.
Francesco Saverio Pavone, Ceccato ha fatto scena muta negando solo tutti gli addebiti. Una posizione che potrebbe essere interpretata come tentativo di tutelarsi non solo rispetto alla legge, ma anche nei confronti di soggetti che possono avere organizzato il giro di spaccio e forse anche la produzione delle banconote false.
Nell'ultimo mese sarebbero oltre trenta i casi bellunesi di "spaccio" di banconote falsificate messi in atto dall’avvocato Ceccato difeso dal collega Andrea Faraon.
Secondo la procura l’inquisito, che era anche giudice di pace a Padova, aveva scelto di spendere i soldi falsi nel Bellunese perché riteneva meno facile essere riconosciuto, cosa che invece sarebbe probabilmente accaduta nel Veneziano dove lavora (a Spinea) e vive (a Mirano). Ma anche perché qui gli operatori commerciali sono meno diffidenti e pochi in possesso delle macchinette che rilevano le banconote illegali. Le trasferte in Agordino, Cadore, Comelico avvenivano in giornata e il modus operandi era abitualmente lo stesso: Ceccato entrava in bar e negozi dove faceva piccoli acquisti e pagava generalmente con una banconota da 50 euro per poter quindi contare su un ampio resto di denaro "vero".
Gli inquirenti, nelle loro indagini, hanno fatto delle ricerche negli istituti di credito dove i commercianti versano gli incassi e da qui la scoperta che sarebbero almeno trenta, nel corso di settembre, gli episodi illeciti.
E sempre gli inquirenti hanno scoperto quasi per caso che quell’uomo che tenevano d’occhio da più di un mese oltre ad essere avvocato (ma anche ex candidato sindaco ed ex consigliere comunale di Mirano) era anche giudice di pace. È stato durante la perquisizione nello studio legale di Spinea da parte dei carabinieri: mentre stava finendo l’operazione di "inscatolamento" del materiale sotto sequestro il procuratore di Belluno attendeva nell'ingresso e proprio qui gli è caduto l'occhio su un giornale su cui c'era la foto di Florindo Ceccato.
Si trattava di un articolo relativo alla sua attività di giudice di pace a Padova.
Il caso, alla luce di questo aspetto, si fa più complesso anche dal punto di vista procedurale. Già trattandosi di un avvocato come indagato alla perquisizione ha dovuto essere presente il procuratore in persona. Ora, a causa dell'attività giudiziaria del legale, la competenza per le procedure di convalida e altri atti relativi all'inchiesta passa a Trento. *fonte il web
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